IL DECLINO DELLA CIVILTA’

 

da L’UOMO QUESTO SCONOSCIUTO Dr. CARREL

Ho voluto inserire un passo di una studioso (Carrel 1873/1944) senza entrare nel merito delle idee politiche di un uomo che, nel bene o nel male, ha molto contibuito al progresso umano. E’ stato un chirurgo e biologo francese che ha contribuito in modo fondamentale ai progressi nelle tecniche di sutura dei vasi sanguigni ed alle ricerche sui trapianti di tessuti ed organi, essenziali per le audaci operazioni chirurgiche del nostro tempo. In riconoscimento del suo lavoro, Carrel ebbe il Premio Nobel per la medicina e la fisiologia del 1912. Carrel è anche ricordato per il suo metodo di cura delle ferite profonde, che consisteva in un’irrigazione continua delle lesioni con un liquido antisettico preparato dal chimico inglese Henry Drysdale Dakin (1880-1952). Tale metodo, utilizzato da Carrel stesso durante la prima guerra mondiale mentre era in Francia come chirurgo ambulatoriale dell’esercito, evitò molte amputazioni e salvò molte vite. Non mi dilunghero’ oltre sulle opere di questo studioso i cui traguardi sono conoscibili veramente da tutti, cio’ su cui ci soffermeremo e’ il suo pensiero (da scienziato) sulla scienza e sull’uomo, un breve passo su un argomento dove veramente ci sarebbe da parlare per ore… buona lettura
Il ritorno alla barbarie, e’ un pericolo che ci minaccia. E’ certamente piacevole vivere in una casa ben riscaldata, ma l’essere umano rischia di indebolirsi ed intristirsi. Il corpo umano e’ strutturato anche per sopportare le variazioni di temperatura, questa condizione (sine qua non) gli permette di conservare tutta la forza e l’elasticita’ dei suoi organi. Lo sviluppo del progresso materiale ha prodotto un risultato inatteso…. ha reso gli uomini piu’ deboli e meno in salute. Le invenzioni moderne hanno sensibilmente migliorato le condizioni dell’esistenza moderna, facilitato le comunicazioni, un agio neppure immaginato dai nostri avi, hanno migliorato l’alimentazione, le abitazioni, la lotta contro le malattie. Gli uomini sono diventati piu’ felici?<br>I trionfi delle medicine sono lontani dall’aver soppresso le malattie. In luogo di morire rapidamente, noi moriamo piu’ lentamente e dolorosamente. La fragilita’ nervosa, la debolezza intellettuale, la corruzione morale, la follia sono piu’ pericolose per l’avvenire della civilta’ che la febbre gialla o il tifo o il cancro… a New York una persona su 18deve essere curata, durante la sua vita, in un ospedale per malattie mentali. Gli alienati sono tanto numerosi quanto tutti gli altri ammalati messi insieme. Un 30% della popolazione e’ costituito da individui deboli, che sono rimasti mentalmente all’eta’ di 12 anni. Cosi’ come la follia aumenta anche la criminalita’. Dovunque c’e’ un sentimento d’insicurezza e confusione. Nello stesso tempo, la specie umana perde il coraggio di vivere. Come mai l-uomo e la societa’ non hanno meglio profittato del progresso scientifico e della tecnologia? Come arrestare il loro deterioramento? La scienza e le macchine sono degli strumenti ciechi nelle nostre mani. Non siamo stati capaci di servirci convenientemente di loro. Abbiamo costruito un mondo che non ci e’ proprio opportuno. l’inevitabile errore e’ dovuto al fatto che le scienze della vita sono in gran ritardo su quelle della materia. Abbiamo persino modificato le condizioni della nostra esistenza fidandoci a caso delle invenzioni senza alcun rispetto per la nostra mente ed il nostro corpo. Non si violano impunemente le leggi naturali. L’uomo non e’ capace di cogliere il beneficio che, comunque, la scienza ha messo a portata di mano. Bisogna ricostruire gli uomini seguendo le leggi naturali, ricreando per loro un ambiente al quale possano adattarsi senza degenerare. Scienziati e ricercatori operano in ordine sparso nella via di una specializzazione ad oltranza… finiscono poi per perdersi nell’infinitamente piccolo. E’ venuta l’ora di procedere ad un coordinamento. Occorre un architetto che operi al di sopra e al di fuori di tutti i muratori… Questo tipo di unita’ si realizza solamente per l’operato di qualche essere superiore che ci elevera’ nettamente dai suoi simili